Il futuro della fotonica nell’industria aerospaziale lombarda
Il tema al centro di un incontro organizzato dal Cluster, in collaborazione con Regione Lombardia, tra fornitori di tecnologie fotoniche e utenti finali del settore aerospace
Il futuro della fotonica nell’industria aerospaziale lombarda
Angelo Vallerani, Presidente Lombardia Aerospace Cluster: “Si tratta di una tecnologia abilitante. Un terreno da esplorare, in grado di creare opportunità per tutto il tessuto industriale”
“Il territorio lombardo è sempre stato casa di innovazione: per il nostro settore, nella parte aeronautica, ma soprattutto in quella spaziale, la fotonica è una tecnologia abilitante, che consente di migliorare le performance dei processi già in atto e di fare sperimentazione in svariati ambiti, ancora sconosciuti. Un terreno tutto da esplorare, in grado di creare opportunità per tutto il tessuto industriale”. A parlare è Angelo Vallerani, Presidente del Lombardia Aerospace Cluster, nella cornice dell’evento “Photonics4Aerospace: Workshop & Brokerage Event”, organizzato nella sede milanese di Regione Lombardia dal Cluster lombardo dell’aerospazio in collaborazione con AEIT-CORIFI, Finlombarda Spa, Confindustria Lombardia, CNR, SIMPLER-Enterprise Europe Network e la stessa Regione Lombardia.
L’evento, pianificato nell’ambito della Piattaforma Fotonica Europea Photonics21, è stata occasione di incontro tra i fornitori di tecnologie fotoniche e gli utenti finali del settore aerospaziale, con la partecipazione delle agenzie nazionali, degli attori istituzionali e territoriali e degli enti finanziatori. Una concreta possibilità per discutere le ultime opportunità di innovazione per il settore aerospaziale, rese possibili dall’uso delle tecnologie fotoniche. Obiettivo: sensibilizzare sull’importanza strategica della fotonica (termine che descrive l’utilizzo della luce attraverso lo studio delle sue proprietà e delle sue interazioni con la materia, ndr.) come tecnologia chiave per miglioramenti incessanti nelle soluzioni aerospaziali.
Tra le testimonianze aziendali anche Thales Alenia Space Italia, Leonardo, Optec e D-Orbit.
Il ruolo della fotonica nella catena del valore del settore aerospaziale
Analizzando i dati che mappano l’utilizzo delle tecnologie fotoniche nei vari comparti di applicazione, colpisce il fatto che l’11% sia rappresentato dal settore difesa-aerospazio. “Un peso significativo, per un mercato particolarmente in crescita. Ci sono tutte le premesse per uno sfruttamento di successo delle tecnologie fotoniche nel settore dell’aerospace”, spiega Roberta Ramponi, Presidente di CORIFI-AEIT e professore di Fisica al Politecnico di Milano. “La fotonica è una scienza che consente di fare osservazioni sia per quanto riguarda le mappature, sia analisi più sofisticate come, per esempio, quelle relative ai materiali attraverso la spettroscopia – precisa Ramponi –. Perciò, tutte le volte che c’è bisogno di sensoristica, la fotonica è sicuramente l’occhio sul mondo. In questo senso, nel settore aerospaziale è una tecnologia fondamentale”.
Non solo, la fotonica è anche di grande importanza per le telecomunicazioni su ampio raggio, ma anche per quelle a livello locale. “Essenziale per ciò che concerne la trasmissione dell’enorme quantità di dati che vengono raccolti nelle osservazioni fatte dallo spazio sulla Terra oppure nelle osservazioni delle missioni spaziali verso il resto dello spazio. In questo senso, credo che la fotonica si configuri come la tecnologia ideale per il settore dell’aerospazio, perché abilita praticamente tutta la filiera”, conclude Roberta Ramponi.
L’esperienza di Thales Alenia Space Italia
Caso concreto di utilizzo della fotonica in campo aerospace è quello portato ad esempio da Thales Alenia Space,una delle aziende di integrazione di sistemi spaziali più importanti in Europa, con un’esperienza di oltre 40 anni nel settore. “Riguardo la fotonica abbiamo intrapreso e lo stiamo facendo tuttora, diverse attività – racconta Marco Giuliani, Contamination Control Engineer in Thales Alenia Space Italia –. Sul fronte delle comunicazioni, sia tra satelliti nello spazio o dai satelliti ai centri di Terra che raccolgono le informazioni, un elemento fondamentale su cui abbiamo posto attenzione e su cui stiamo lavorando è la Quantum Key Distribution, ovvero un sistema che sfrutta i fondamenti della meccanica quantistica per garantire comunicazioni sicure, anche durante l’esplorazione dell’Universo. Utilizzata specialmente in applicazioni ad elevata sicurezza asservite per esempio alla difesa o per le infrastrutture critiche, questa è una delle possibili contromisure più robuste”.
Thales Alenia Space ha poi in cantiere svariati altri progetti nell’ambito della fotonica, a partire dalla micro-fotonica integrata, grazie all’uso di Photonic Integrated Circuit (un dispositivo che integra molteplici funzioni elettro-fotoniche, simile ad un circuito elettronico integrato, ndr.), fino ad arrivare a sistemi di sensing e detection elettro-ottici o quantistici. L’impresa, joint venture internazionale tra Thales e Leonardo, punta molto sulla scienza fotonica e quantistica, nonostante sia una tecnologia a basso TRL, Technology Readiness Level (grado di maturità tecnologica) in particolare per applicazioni per lo Spazio. “Qualsiasi cosa che funziona a terra, nello spazio ha bisogno di un’ulteriore qualifica specifica molto importante e da non sottovalutare, perché l’ambiente spaziale è severamente ostile per svariate ragioni. Non è semplice, ci stiamo provando e in qualche caso ci siamo già riusciti. È l’inizio di una nuova era”, conclude Giuliani.
Milano, 25 maggio 2022